Chi Sono

Chi SONO
Qualche parola su di me

Enrico Colombo – in arte ERRI COLO – nasce a Busto. Sin dall’infanzia manifesta interesse per il mondo dell’arte – soprattutto inteso come disegno a matita – interesse che viene coltivato attraverso studi specifici sotto la guida di un illustre insegnante. Matura così un indubbio talento in campo pittorico,dimostrando padronanza nell’uso di tecniche diverse,dalla pittura ad olio,all’acquarello,pur senza disdegnare le tecniche miste, la realizzazione di ceramiche a freddo e le sculture in legno e in bronzo. Comincia ad esporre molto presto – infatti la sua prima collettiva coincide con i suoi diciotto anni – riscuotendo immediatamente unanimi consensi di pubblico e di critica. Tali consensi si sono tradotti nell’invito ad esporre in sedi molto prestigiose in Italia, quali la Biennale di Venezia e la Terrazza martini a Milano, nonché all’estero presso rinomate gallerie d’arte, tra tutte, la galleria Gaudì a Barcellona .
La sua è una pittura prevalentemente figurativa, ispirata ai vecchi maestri dell’Ottocento, in particolare dell’Impressionismo. Questo non deve però far pensare alla sua arte come qualcosa di fermo e legato al passato, ma in continua evoluzione alla ricerca di nuove soluzioni e dimensioni espressive, pur senza rinunciare alla sua matrice figurativa. Anticonformista,come ogni mente creativa, manifesta totale indifferenza nei confronti dei giudizi critici,anche di quelli positivi, e degli onori. Questo non significa che l’artista non abbia ricevuto riconoscimenti. Tra tutti si cita – tra i premi – il I ° premio “Oscar Etna Arte” per l’arte figurativa e tra i giudizi critici quanto ha detto di lui il noto critico Giorgio Falossi:
“Il sentimento, fuso nella forma e nei colori, fissa sulla tela la felice impronta di una realtà franca ed indelebile, generata da una larga visione che vede spostarsi nel verde il sapore del giallo e l’intensità dei rossi. Erri Colo cerca di riconquistare la sua natura perduta presentandola in quella dimensione magica della vita che apre la via alla comprensione non da una banale e superficiale visione ma a mezzo della sua sensibilità per giungere alla conquista della ragione. Rientra nel concetto di vita e nella sua condizione di artista, questo suo esprimersi con l’esaltazione febbrile dei cromatismi e, in ugual modo, la semplificazione dell’impianto prospettico per raggiungere una aggressività espressiva destinata a meglio lasciar parlare l’istinto e a trasferire la visione delle cose su piani ricchi di movimenti, densi ma anche inquieti.”

IMG-20210923-WA0021
Close Zoom
Il tasto destro è disabilitato.